Il progetto “Accoglienza residenziale per le persone non autosufficienti” nasce nel 2004 con l’intento di sostenere le Famiglie nella gestione dei normali imprevisti che possono generarsi nella vita quotidiana ma che possono risultare insormontabili in un contesto problematico quale quello della famiglia che ha un figlio disabile. L’accoglienza viene svolta 24 ore su 24 sostituendo a pieno titolo la famiglia e dando all’assistito uguale opportunità di vita sociale. Le attività proposte arricchiscono lo sviluppo psicofisico della persona con disabilità che viene stimolata a fare, ad agire, dimostrando pertanto che ogni ostacolo si può superare con mezzi e strumenti adeguati ed idonei. Tale proposta ha l’intento di evitare l’istituzionalizzazione momentanea delle persone disabili, non autosufficienti, che necessitano di assistenza continua, ricreando un ambiente il più possibile simile a quello familiare. Obiettivo che s’intende perseguire per mezzo del suddetto progetto è quello di offrire e garantire un servizio efficiente, permettendo alle Famiglie di poter contare, all’occorrenza, su una struttura e su personale qualificato che permetta loro di vivere serenamente anche i momenti critici della quotidianità e l’aiuti a ritrovare il giusto equilibrio. Il servizio è inserito nel piano sociale distrettuale.
frequenza scolastica con regolare trasporto a carico dell’ANFFAS, aiuto cognitivo nelle ore pomeridiane, contatti con la scuola affinchè sia messa a conoscenza della situazione e contribuisca alla serenità del ragazzo, in quanto, nel momento di emergenza, vive anche il disagio della famiglia; frequenza presso i centri di riabilitazione, possibilità nelle ore mattino e pomeridiane di essere impegnati nelle attività ricreative, di giardinaggio, di pittura, partecipare a momenti di svago, con ascolto di musica, lettura di libri, attività di ballo e di autonomia personale (piccoli acquisti personali, cinema, parrucchiere, incontro con amici e opportunità di fare consumazioni al bar o al ristorante.
Le persone con disabilità accolte si sentono amate e stimate e soprattutto sentono di essere apprezzate per le loro potenzialità che devono essere solo evidenziate e aiutate a venir fuori. Gradiscono tanto tali esperienze che non lamentano la nostalgia di casa.