Il progetto, che si pone come obiettivo quello di imparare a riconoscere e contrastare ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta basata sulla disabilità, con un focus specifico sulle disabilità intellettive e del neurosviluppo, troverà concreta attuazione attraverso la costituzione di un’Agenzia Nazionale preposta al coordinamento di una rete territoriale – c.d. “antenne antidiscriminazione” – per dare supporto alle persone con disabilità e ai loro familiari.
Come ricordato dalla dott.ssa Emanuela Bertini, Direttore Generale di Anffas Nazionale, nel suo intervento introduttivo rispetto alle finalità ed ai contenuti dell’iniziativa, il progetto “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive” prende avvio in momento determinante: è, infatti, recente il riconoscimento di Anffas Nazionale e di altre 38 realtà associative Anffas – su un totale di 70 enti – quali associazioni legittimate ad agire ex L. 67/06 per contrastare qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità e dei loro familiari.
Da tutti apprezzato l’intervento del Prof. Carlo Mario Mozzanica, già docente universitario di politica sociale e organizzazione dei servizi sociosanitari e metodologia del lavoro socio-educativo ed esperto di problematiche socio-sanitari che ha illustrato un vero e proprio decalogo utile a contrastare ogni forma di discriminazione.
Parole emozionanti che hanno fatto riflettere su quanta strada vi è ancora da fare per pervenire ad una corretta percezione della condizione di disabilità restituendo allo stesso tempo uno scenario socio-culturale post-moderno che è alla base del permanere del fenomeno discriminatorio.
Forte è stata infine l’affermazione del Prof. Mozzanica sulla necessità di un ribaltamento del contesto in favore di una visione della disabilità che, con spirito di fraternità, consenta a tutti, nessuno escluso, di partecipare alla vita sociale.
Interessante, alla luce delle precedenti considerazioni, anche l’esposizione sui fenomeni discriminatori dal punto di vista sociologico di Marco Faini, consulente di Anffas Nazionale e componente del Comitato Tecnico Scientifico di Anffas. Secondo alcuni dati di una recente indagine ISTAT (2019), evidente appare come i diritti delle persone con disabilità siano ancora poco conosciuti.
“Obiettivo del progetto – dichiara Marco Faini – sarà pertanto quello di agire insieme alle realtà che si occupano di antidiscriminazione, in un’azione complessa ed articolata anche per la genesi che colloca la persona con disabilità all’interno di un “modello medico” che non discrimina ma giustifica il trattamento differente. Perché la disabilità è discriminazione…”
Concorde su quest’ultima affermazione e sulla necessità di lavorare con rinnovato impegno per contrastare ogni forma di stigma, pregiudizio e discriminazione basata sulla disabilità anche Vincenzo Falabella, presidente di FISH – Federazione italiana per il superamento dell’handicap, che ha ricordato l’impegno della Federazione, a cui Anffas aderisce, sul fronte dell’emergenza in Ucraina all’interno del gruppo di coordinamento del Consiglio Nazionale del Terzo Settore.
In tale ottica, risulta fondamentale per il movimento delle persone con disabilità la contaminazione positiva di iniziative come “AAA – Antenne Antidiscriminazione Attive” che permettono di innalzare l’attenzione e, di riflesso, di favorire la collaborazione con le Istituzioni preposte per garantire la migliore Qualità della Vita a tutte le persone con disabilità e ai loro familiari.
Con un breve approfondimento sulla Legge n. 67/06, si è poi aperta la presentazione degli Avv.ti Alessia Maria Gatto e Gianfranco de Robertis, consulenti legali di Anffas Nazionale che, partendo da un inquadramento giuridico del concetto di discriminazione basata sulla disabilità, hanno evidenziato come, nonostante le raccomandazioni del Comitato Onu, ancora è assente nella normativa italiana una chiara definizione – in linea con la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità – di accomodamento ragionevole così come necessaria si rende una norma giuridica che stabilisca esplicitamente come il rifiuto dello stesso costituisca una discriminazione.
Concetto quello dell’accomodamento ragionevole che è stato, in ultima battuta, approfondito nell’intervento a cura delle dott.sse Rachele Cera e Valentina della Fina dell’Istituto di Studi Giuridici Internazionali (ISGI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Le ricercatrici hanno colto l’occasione per fornire una prima analisi dal punto di vista normativo sulla discriminazione sia a livello italiano che europeo ed internazionale. Tra le finalità del progetto, infatti, è previsto uno specifico studio sul tema con un focus particolare sull’istituto dell’accomodamento ragionevole.
A conclusione dei lavori è intervenuto il Ministro per le Disabilità, Sen. Erika Stefani, la quale ringraziando Anffas per il costante impegno e confronto con le Istituzioni sui principali temi afferenti la disabilità, ha espresso pieno appoggio al progetto sottolineando al contempo la convinta volontà di rafforzare il rapporto con il Terzo settore e di portare a compimento la Legge delega sulla Disabilità attraverso la predisposizione dei previsti decreti attuativi.
Particolarmente rilevanti gli interventi di Giampiero Griffo, Coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità e della dott.ssa Gilda Losito, Responsabile Unità Privazione della libertà nell’ambito delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e assistenziali c/o Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Entrambi hanno plaudito l’iniziativa di Anffas, garantendo il loro supporto, nel reciproco ruolo, alle attività progettuali anche in riferimento al fatto che il progetto Anffas assume particolare rilievo per dare concreta attuazione a quanto previsto dalla Convenzione Onu in tema di discriminazione.
“L’attenzione posta oggi al nostro evento dalle autorità presenti rappresenta quel principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale tra Istituzioni e Terzo settore nella nuova accezione che ne dà la Riforma necessaria affinché tutte le persone con disabilità possano avere le migliori condizioni di qualità di vita possibile e una vita di qualità”, dichiara in chiusura il Presidente nazionale Anffas, Roberto Speziale. “Si rende oggi necessario che ognuno riconosca la disabilità quale condizione dell’essere umano. Piuttosto che eugenetica della disabilità, dovremmo pensare ad un’eugenetica della discriminazione basata sulla disabilità”.
“Come Anffas – conclude il Presidente – il nostro appello è quindi quello, per quanto possibile, di fare presto e fare bene per incidere significatamene e cambiare il destino delle persone con disabilità e dei loro familiari.”
Per aderire al progetto è sufficiente compilare l’apposito modello entro la data del 20 marzo 2022 cliccando qui.
Tutti gli atti presentati durante l’evento sono disponibili cliccando qui.
La registrazione dell’evento è invece disponibile al seguente link: https://youtu.be/U3b_nKFC1VE.
*Il progetto è realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2020 a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore di cui all’art. 72 del decreto legislativo n. 117/2017.